Eventi extra-vaganti dalla nuova scena al femminile Rassegna di Teatro e Danza a cura del Teatro delle Moire Direzione artistica: Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani. Collaborazione al progetto e coordinamento: Luca Monti. Catalogo (2003) Ideazione - Teatro delle Moire Coordinamento e testi - Luca Monti Progetto grafico - Silvia Moscati Fotografie - Roberto Rognoni | Vai Alla Gallery -> |
(Dall'introduzione al catalogo della mostra) Danae è al suo quarto anno [2003, N.d.R.] e si presenta con nuove idee, nuove energie e nuovo sottotitolo. Al termine della scorsa edizione, noi promotori del Teatro delle Moire eravamo soddisfatti, ma provati dalle difficoltà incontrate. Abbiamo allora deciso di rinunciare al teatro Out Off, la casa preziosa di questi anni, che ci chiedeva una conferma in un momento in cui ci sentivamo senza energie. Ma tant'è siamo folli e testardi... alla fine la smania del fare e l'amore per la nostra creatura ha prevalso, grazie anche a incontri e flussi corporei e mentali di nuove persone. I percorsi, le tracce, i segnali sono diventati eventi extra-vaganti dal nuovo teatro al femminile per illuminare, quest'anno, depositi ferroviari, vetrine di negozi, luoghi della cultura e di servizio, intraprendendo quella via che da sempre ci interessa: portare il teatro e la danza fuori dai luoghi canonici.
Una scelta di spettacoli di qualità, minori per numero, per calpestare e reinventare ambienti insoliti e per promuovere Milano, la sua architettura e il suo arredo urbano. I percorsi della ricerca sono ancora gli stessi, esplorare una zona fra teatro e danza prevalentemente femminile, affiancare e confondere artiste affermate e giovani emergenti, studiare il rapporto fra arti diverse, contaminando i sensi e l'emozione, il visivo, il sonoro, la teatralità del movimento, il limite dei corpi e la loro presa di coscienza dello spazio che abitano, momentaneamente nell'evento, che li vede protagonisti di un rapido sguardo sulla realtà.
Questo il tema della quarta edizione: uscire, andare lontano da sé per capire che non possediamo nessun luogo, come il vero Teatro non abita da nessuna parte, ma illumina e squarcia un'identità, un punto di vista, come un raggio, come, qui e ora, la nostra Milano. In questa città è possibile danzare e correre per i sentieri ferrosi del treno, sentire l'energia delle fabbriche che abitarono gli operai, toccare la strada... e da qui partire per costruire, provvisoria e temporanea un'armonia nuova e leggera dell'evento performativo urbano. Vai Alla Gallery -> |